SGOMBRIAMO IL CAMPO DALLE FALSE NOTIZIE SUGLI IMBALLAGGI!
In Italia si producono circa 164 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno. I rifiuti urbani, cioè, in sostanza, quelli prodotti nelle nostre case, e gli assimilati (ovvero rifiuti provenienti dalle attività commerciali, artigianali e altre che i Comuni hanno la facoltà di equiparare a quelli domestici) sfiorano i 30 milioni di tonnellate l’anno. È in questa categoria che rientrano i rifiuti di imballaggio, che ammontano a poco più di 7 milioni di tonnellate l’anno. I rifiuti di imballaggio costituiscono dunque circa il 25% dei rifiuti urbani in peso e il 4% dei rifiuti totali prodotti in un anno nel nostro Paese.
La raccolta differenziata costa un occhio della testa. I Comuni si rifanno su noi cittadini continuando ad aumentare le tasse sui rifiuti.
Una direttiva europea ha stabilito che la responsabilità e i costi della corretta gestione dei rifiuti di imballaggio ricadono sulle imprese che li producono o li utilizzano per i loro prodotti. Chi inquina paga è una delle regole capitali della disciplina europea in tema ambientale ed è da qui che nasce la cosiddetta responsabilità estesa del produttore: chi produce e/o introduce un prodotto sul mercato, deve farsi carico anche economicamente di quel che succederà quando quel prodotto avrà finito la sua vita.
La raccolta differenziata è una bufala. I rifiuti separati in casa vengono rimessi tutti insieme dalle aziende della nettezza urbana e buttati in discarica o nell’inceneritore.
Per far sì che le imprese assolvessero ai loro doveri, è stato creato un sistema di consorzi no profit che associano le aziende che producono e importano gli imballaggi, le industrie che li utilizzano per contenere e proteggere i loro prodotti e i distributori e commercianti che vendono quei prodotti.
Cabina di regia di questo sistema è il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, di diritto privato, ma retto da uno statuto approvato dai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. L’adesione, però, non è obbligatoria. Ogni azienda può assolvere in autonomia gli impegni di recupero e riciclo dei propri imballaggi, purché sia in grado di dimostrare di aver raggiunto gli obiettivi di legge.
SAI CHE I COMUNI ITALIANI SONO CHIAMATI DALLA LEGGE A EFFETTUARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA?